E Tu Slegalo Subito | Una strada in memoria di Antonia Bernardini
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Una strada in memoria di Antonia Bernardini

Una strada in memoria di Antonia Bernardini

Il 31 dicembre del 1974 Antonia Bernardini muore, dopo quattro giorni di agonia, nell’Ospedale Cardarelli di Napoli per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo per l’incendio del letto dove era legata nell’allora manicomio giudiziario di Pozzuoli.

Il suo calvario comincia il 12 settembre 1973, quando Antonia litiga per motivi banali alla biglietteria della stazione di Roma Termini, nella discussione è coinvolto un giovane carabiniere in borghese che l’arresta per oltraggio.  Comincia così una storia tanto triste quanto incomprensibile e assurda: Antonia è condotta prima in carcere, poi nel manicomio civile di Roma e poi, nell’ottobre del 1973, nel manicomio femminile di Pozzuoli, dove viene internata e dove rimane per 14 mesi senza mai vedere i familiari o parlare con un avvocato e senza mai andare in aula per un processo. Rinchiusa nel reparto del manicomio, legata al letto di contenzione per punizione da 43 giorni, Antonia ha invocato a lungo un bicchiere di acqua, senza esito. Riesce allora, con dei fiammiferi, a dare fuoco al suo materasso, in segno di protesta. Soccorsa con ritardo, nonostante il fumo e le grida, senza nemmeno essere slegata dal letto, giunge all’Ospedale Cardarelli. Prima di morire riesce solo a dire al pubblico ministero che la interroga in ospedale «Per me piangevano anche i mattoni, ci legavano come Cristo in Croce».

A ottobre 2020 la Cooperativa Lazzarelle, che lavora nell’ex manicomio di Pozzuoli dove è stata rinchiusa Antonia e che ora è un carcere femminile, ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere che ad Antonia venisse dedicata una strada nel Comune di Napoli. Anche la nostra campagna aveva aderito all’appello e diffuso la petizione sui social. Ora la Commissione toponomastica del Comune di Napoli ha accolto la proposta della Coop Lazzarelle. Grazie a tutti quelli che hanno sostenuto questa iniziativa.